Le lobby del farmaco "per ogni occasione"

Pubblicato il da Limen23


Il culto del "farmaco per ogni occasione" accusa qualche crepa. Il rimedio "copri-sintomo" promosso dalle lobby farmaceutiche, come illustrammo in un precedente video, non è che una cura illusoria e temporanea, una toppa artificiale e superficiale in un sistema organico che attraverso un disturbo o una patologia cerca di comunicare un disagio più profondo, tale da meritare indagini ed analisi accurate alla ricerca delle sue cause reali. Questa toppa crea volutamente dipendenza, poichè non risolvendo la causa di un male non fa che allargarne le conseguenze, originando dunque ulteriori disturbi e patologie silenziose pronte ad esplodere quando il semplice sintomo messo a tacere raggiungerà un accumulo insostenibile per il nostro fisico. Ciò a sua volta renderà necessario l'utilizzo di altri farmaci, creando il circuito del business multimiliardario che a tutt'oggi vede l'industria farmaceutica tra i sistemi più lucrosi al mondo accanto al settore petrolifero.

Perchè dietro ad ogni ricetta c'è un marchio, e dietro ad ogni marchio c'è un profitto che poggia sui nostri malesseri, ci sono azioni bancarie, ci sono banchieri, gli stessi che con un'attenta ricerca troviamo a capo di quelle stesse case farmaceutiche. E persino a capo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'organo "ufficiale" a cui senza chiederci "perchè" abbiamo demandato le strategie di difesa della salute pubblica mondiale...Un potere che giustifica attraverso quell'"ufficialità" tacitamente acconsentita la sua influenza sui mezzi di informazione scientifica e sui finanziamenti alle ricerche più "comode" a mantenere in vita questo gigantesco polmone economico elitario.

Lo dimostra oggi il risultato di una recente operazione sinergica tra il Nas e i Comandi Provinciali dei Carabinieri in quindici regioni italiane. Sessantasette indagati e settantasette perquisizioni testimoniano una vasta organizzazione di informatori scientifici di una nota azienda farmaceutica che, per incrementare le vendite di alcune tipologie di farmaci, offriva somme di denaro, viaggi di piacere, oggetti di valore ed altro a medici di strutture ospedaliere pubbliche e private, per oltre mezzo milione di euro. E sarebbe ancora solo una macchia d'olio in quel gigantesco oceano contaminato da gravi denunce pendenti su tutte le grandi aziende farmaceutiche, che sembrerebbero proprio aver scambiato le popolazioni per cavie da esperimenti. Nella maggior parte dei casi, oltre ad indagini sull'aver causato morti per violazioni di sicurezza, o su finanziamenti ai partiti politici,o ancora su terrorismo mediatico per false epidemie, si tratterebbe di abusi di sostanze nocive proibite o di comprovata tossicità all'interno dei loro prodotti o dei loro vaccini.. Specialmente in quest'ultimo campo le aziende farmaceutiche avrebbero la facoltà di creare il bello e il cattivo tempo, come accaduto con l'influenza H1N1...un ricordo del passato che ritorna sotto molteplici nomi e varianti, e che a monte risultava già frutto di una manipolazione genetica di quattro virus influenzali.

Niente di più semplice: creo il problema e vendo il modo per risolverlo agli Stati, che una volta vuotate le casse ne promuovono per forza di cose l'utilizzo, senza preoccuparsi troppo del fatto che magari le soluzioni non siano state adeguatamente testate. Così gira l'economia. E così accade che quando gli errori risultino troppo madornali arrivi una segnalazione dalla lobby venditrice, come in questi giorni dalla Crucell, per "potenziali pericoli per la salute", e si ritira la produzione, che nel caso menzionato ammontava a circa un milione di dosi di vaccino antinfluenzale in tutta Italia. Spontaneo chiedersi perchè questi dovuti test non siano stati fatti prima dell'immissione sul mercato. E soprattutto perchè ostinarsi in un vaccino che non farà altro che accelerare l'evoluzione di virus influenzali di cui per giunta non si è mai registrata una reale pericolosità, irrobustendoli alle cure come la selezione naturale insegna.

Tutto ciò, se riflettiamo, non può che indebolire ulteriormente le naturali difese del corpo umano, sempre più dipendente dai laboratori e sempre più alienato da se stesso nel tran tran della crisi quotidiana. Forse se imparassimo ad ascoltarci di più, e ad ascoltare di più ciò che la Natura attorno a noi rimanda, ritroveremmo quell'armonia salutare tra mente e spirito che ha permesso all'umanità di arrivare fin qui senza tutti questi mirabolanti intrugli del portafoglio.

Gruppo Limen23

 

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