Il batterio E.coli: minaccia reale o costruita?

Pubblicato il da Limen23

http://www.albanesi.it/dietaitaliana/BLU/Articoli/Imma/escherichia.jpgEscherichia Coli, dal ceppo Stec 0104:H4 : si chiama così il batterio che in queste settimane sta spaventando l’intera Europa e non solo, minacciando le abitudini alimentari di molti. Origine sconosciuta quanto la cura, esso parrebbe una variante parrebbe altamente infettiva e tossica di un batterio che risiede abitualmente nel nostro intestino, così come in quello degli animali a sangue caldo, e dunque facente parte della flora batterica. Mentre di norma non causerebbe malattie, talvolta la mutazione (in questo caso denominata 104) genererebbe tossine in grado di provocare pesanti infezioni intestinali con diarrea e febbre. E' possibile che abbia come conseguenza, circa nel 10 % dei casi, seri danni renali, a cui talvolta succederebbe la morte, in circa il 2% dei casi.

Tali patologie sarebbero scatenate da proteine di questo batterio in grado di lesionare le cellule intestinali e, nei casi più gravi, Colite Emorragica o la Sindrome Emolitico Uremica, ossia insufficienza renale acuta che può portare alla perdita della funzionalità renale.

Tutti ad oggi si interrogano su come questo batterio sia potuto diventare così resistente, tanto da aver sviluppato geni di resistenza a diversi tipi di antibiotici, tra cui quelli più comuni, ma in pochi si chiedono da dove esso sia arrivato e se il mondo sia davvero nuovo alla sua minaccia.

Secondo le analisi si tratterebbe del pronipote potenziato di una vecchia conoscenza, già nota dagli anni Ottanta pressoché in tutti i Paesi industrializzati. Si trattava di epidemie che coinvolgevano migliaia di persone che avevano consumato lo stesso lotto di alimento contaminato, solitamente cibo o acqua.

Gli episodi epidemici registrati sembrano ripetersi a cadenze quasi regolari:

1985 – Canada (causa attribuita al consumo di sandwiches)

1992 / 1996 – Regno Unito (causa attribuita al consumo di carne, latte e vegetali)

1996 – Giappone (causa attribuita al consumo di germogli di ravanello bianco)

2000 – New York (causa attribuita al consumo di acqua contaminata)

2004 – Danimarca (causa attribuita al consumo di latte)

Come avveniva la contaminazione? La storia ricorda quella odierna: il serbatoio principale dell’E.coli, essendo un elemento della flora batterica negli animali a sangue caldo, è rappresentato principalmente dal bovino e raggiunge l’ambiente esterno tramite le feci degli animali portatori. Gli alimenti come ortaggi e frutta si contaminano perché entrano in contatto con feci di animali infetti o, nel caso di carne macinata, latte crudo ed insaccati stagionali, a causa di contaminazione di feci durante le fasi di mungitura del latte e produzione di carne al macello. L’infezione si trasmette poi da persona a persona in luoghi confinati ove non viga un’adeguata igiene personale od ambientale, ma anche per contatto diretto con animali già contagiati.

Da queste considerazioni si potrebbe azzardare una prima risposta al quesito tanto gridato dai media: la nostra epidemia troverebbe le sue radici nell’evoluzione naturale. Lo sviluppo e l’utilizzo di medicinali e pesticidi sempre più potenti rende col tempo più resistenti e potenti anche i microrganismi, a causa di una inevitabile “selezione naturale” che si rinforzerebbe ancor più nel contesto in cui stiamo vivendo, fatto di severi cambiamenti climatici e disequilibri energetici planetari. A tal proposito il Laboratorio Europeo di Riferimento ha altresì osservato che i processi biologici di ricombinazione tra batteri sono molto frequenti, dunque l’oggi non sarebbe che una conseguenza di normali processi biologici attivati dal tempo.

La terapia, ieri come oggi, sarebbe quella del controllo e dell’idratazione: era già risaputo infatti, a differenza di come vorrebbero far credere certe informazioni mediatiche, che gli antibiotici fossero controindicati per debellare questo batterio, in quanto accelererebbero l' infezione causando un aumento di tossine nell’intestino da parte dei batteri uccisi dall'antibiotico stesso, con conseguente aumento della concentrazione di tossina nel sangue e aumento del danno renale già provocato dal batterio.

Come, a questo punto, prevenire? I criteri sono gli stessi per qualsivoglia altro tipo di infezione alimentare: pulizia approfondita dei cibi e delle mani prima e dopo la manipolazione di alimenti crudi, separazione del cibo crudo dal cotto, una buona cottura (una temperatura di 72°C al centro dell’alimento mantenuta per almeno due minuti parrebbe eliminare il batterio), una conservazione ad adeguate temperature, l’utilizzo di materie prime sicure, locali e di stagione, una corretta clorazione dell’acqua.

Sebbene per gli esperti infatti questa variante del batterio E.coli potrebbe rivelarsi la più letale della storia, finora avrebbe provocato la morte di 17 persone in tutta Europa, peraltro ancora da accertare e circa 2000 contagiati in Germania, ossia nemmeno lo 0,005% dell’intera popolazione. Di questa percentuale solo l’1% sarebbe andata incontro alla morte, ma come spesso capita non è stata resa nota la situazione di partenza di costoro. Riflettendo su un clamoroso caso precedente, anche per l’influenza H1N1 la mole delle vittime pareva disastrosa, salvo poi confrontarla con quella provocata dalla consueta influenza o accorgersi che la maggior parte di queste soffrivano già di gravi patologie o versavano in età molto avanzata. Nel nostro caso, è da rimarcare che in Germania si verificano solitamente un migliaio di casi di infezioni da E.coli generica nel corso di un anno.

Ad un occhio attento, quindi, sembrerebbero per l’ennesima volta essersi innescate tutte le caratteristiche di quel “terrorismo mediatico” che avevamo conosciuto con l’inquietante e tremenda influenza H1N1, puntualmente caduta nel dimenticatoio dopo la scoperta di una pandemia inesistente. All’epoca ciò agevolò l’acquisto di nuovi vaccini prodotti da una multinazionale del farmaco che guadagnò miliardi di dollari sul terrore di milioni di persone e relativi Stati. Verrebbe quasi da sospettare che anche dalla situazione odierna possa un giorno nascere un nuovo composto chimico “miracoloso” in grado di debellare e prevenire tale nuova minaccia.

Resta il fatto che il seminare terrore con statistiche parziali ed allarmismo ridondante non aiuta a riprendere il controllo sulla situazione, quanto invece curiosamente diventa motore di manovre economiche e spostamenti di capitali: così la Russia vieta le importazioni di verdure ed ortaggi freschi da tutti i Paesi dell’Ue, si inasprisce la tensione tra Germania e Spagna dopo le accuse infondate verso i cetrioli di quest’ultima e le conseguenti perdite in economia ed immagine, crollano le esportazioni nazionali di ortofrutta in tutta Europa con perdite di svariati milioni nel giro di una sola settimana.

Come se una certa informazione fosse creata ancora una volta ad hoc per giostrare lotte economiche tra Stati e continenti, con buona pace delle persone condotte all’incertezza e alla confusione.

 

Limen

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A
Una delle cose più importanti per evitare di venirne in contatto è quella di utilizzare esclusivamente servizi igienici pubblici in cui siano presenti gli asciugamani elettrici
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G
<br /> Un altro segno della fine dei tempi, tutto sta per cambiare.<br /> <br /> <br />
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L
<br /> <br /> Caro Gennaro, non lasciamoci andare alle notizie negative che ci circondano. Ricordiamoci sempre che la Vita ed il Cambiamento sono nelle nostre mani, nell'informazione e nella sensibilizzazione<br /> con cui riusciremo a creare Azione vera in controcorrente rispetto a ciò che vogliono tenerci nascosto..<br /> <br /> <br /> Come ci ha detto Qualcuno di molto saggio: "Il Tempo è padre di ogni Verità"...Ma è importante non stare a guardare.<br /> <br /> <br /> Un abbraccio, con affetto.<br /> <br /> <br /> Glorianna (staff Limen)<br /> <br /> <br /> <br />